Il nuovo Codice degli Appalti: innovazione e trasparenza per la gestione dei contratti

Il settore degli appalti pubblici in Italia è stato oggetto di una significativa riforma legislativa con l’introduzione del nuovo Codice degli Appalti, regolamentato dal Decreto Legislativo n. 36 del 2023. 

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 marzo 2023, il nuovo Codice degli Appalti è entrato in vigore il primo aprile 2023; le sue disposizioni acquisteranno efficacia in due fasi successive: a luglio 2023 e a gennaio 2024.

Vediamo quali sono le principali caratteristiche e novità del provvedimento legate alla digitalizzazione, inserite nella Parte II del Libro del D.Lgs. 36/2023 “Della digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti”.

NUOVO CODICE DEGLI APPALTI: COSA PREVEDE

Questa riforma mira a migliorare l’efficienza, la trasparenza e l’equità nel processo di selezione delle procedure di appalto ed individua nella digitalizzazione l’elemento cardine per sostenere l’ambizioso progetto di riforma del settore, parte integrante del Piano nazionale di ripresa e resilienza. 

Semplificare e velocizzare le procedure d’appalto, comporta la riduzione e la certezza delle tempistiche di aggiudicazione, affidamento, esecuzione e pagamento degli operatori economici. 

SEMPRE PIÙ TRASPARENZA E DIGITALIZZAZIONE

Il nuovo codice degli appalti, rispetto al D.Lgs 50/2016 che già all’art.44 prevedeva la digitalizzazione delle procedure, mette le basi per un ecosistema nazionale di approvvigionamento digitale (e-procurement – art.22), che è costituito da una serie di elementi quali:

• banca dati nazionale dei contratti pubblici;• fascicolo virtuale dell’operatore economico gestiti da ANAC ;• piattaforme di approvvigionamento digitale;• procedure automatizzate nel ciclo di vita dei contratti pubblici.

Tra i requisiti di cui ciascuna Stazione Appaltante dovrà dotarsi per dare vita ad una reale e concreta digitalizzazione ci sono:

• Utilizzo di piattaforme di approvvigionamento digitale (e-procurement) per svolgere le procedure di affidamento e di esecuzione dei contratti pubblici;

• Adozione di misure tecniche e organizzative a salvaguardia della sicurezza informatica e della protezione dei dati personali;

• Redazione o acquisizione degli atti in formato nativo digitale, con conseguente rinuncia ai plichi cartacei;

• Pubblicazione puntuale e monitoraggio continuo dei dati soggetti agli obblighi di trasparenza amministrativa.

Questi elementi daranno la possibilità di monitorare il ciclo di vita dei contratti pubblici, dalle prime fasi di programmazione alle fasi post aggiudicazione. Si promuove quindi l’utilizzo di strumenti digitali per gestire l’intero processo delle gare pubbliche, al fine di ridurre la burocrazia, semplificare le procedure e velocizzare i tempi di esecuzione degli appalti.

Inoltre, affinché l’ecosistema sia efficace è essenziale che i sistemi siano interoperabili e che quindi tutti i nodi del sistema utilizzino dati nativamente digitali e che essi dialoghino con la Banca Dati Nazionale e con il FVOE centralizzato.

QUALIFICAZIONE S.A. E CUC: LE PIATTAFORME DIGITALI COME REQUISITO OBBLIGATORIO

Per il processo di qualificazione, l’utilizzo di piattaforme digitali è un elemento premiante fino al 31 dicembre 2023, mentre dal primo gennaio 2024 diventa requisito obbligatorio l’uso di piattaforme digitali di approvvigionamento. 

Il D.Lgs 36/2023 ribadisce l’importanza di ripensare in ottica digitale strumenti e processi non più solo come una necessità ma come un’opportunità per assicurare la corretta gestione degli acquisti pubblici.